La Rocca – n. 136

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Rubrica quindicinale tenuta dal presidente Luigi Girlanda sul giornale free press 15giorni distribuito a Gubbio. La Rocca è una fortezza situata in cima al monte Ingino ed è stata per secoli il baluardo di difesa della città dall’assedio dei nemici. Anche oggi bisogna arroccarsi e combattere in difesa della vera fede. La rubrica vuole essere un piccolo contributo in questa battaglia decisiva.


IL FINTO AFFETTO DEL MONDO

Chi sposa il mondo rimane presto vedovo. A questa verità di sempre dovrebbe pensare ora Bergoglio vista la reazione violentissima dei nemici di Dio alla presa di posizione ufficiale del Vaticano contro il ddl Zan. La Santa Sede ha infatti chiesto al governo italiano di ripensare, “rimodulare” è la parola usata nella nota, il ddl Zan perché, così com’è ora, potrebbe configurare una violazione del Concordato, mettendo a rischio “la piena libertà” della Chiesa cattolica. In Vaticano hanno cioè capito che, se il disegno di legge dovesse essere approvato, nessun vescovo, prete o fedele laico al mondo potrebbe ripetere, tanto per fare un esempio, quello che la Bibbia e lo stesso Gesù insegnano sui rapporti omosessuali. Per non urtare troppo la suscettibilità dei massoni che contano, la segreteria di Stato vaticana ha semplicemente chiesto una rimodulazione del ddl, ma tanto è bastato a scatenare l’ira di tutti quegli anticattolici che fino a ieri applaudivano Bergoglio perché sempre allineato al loro pensiero. E forse il Vescovo di Roma ha finito per credere che quegli applausi significassero davvero apprezzamento e sincero affetto. Ma alla cultura dominante e ai suoi patetici rappresentanti non frega niente di Gesù Cristo, figuriamoci di un vescovo vestito di bianco come Bergoglio…

 


LA DOPPIA FACCIA DEI LAICISTI

Curioso l’atteggiamento dei laicisti. Quando un papa o un alto prelato interviene nella politica dicendo cose in linea con l’agenda del politicamente corretto e con i piani massonici di dissoluzione della civiltà cristiana, nessuno di loro ha nulla da obiettare. Nessun Fedez o altra marionetta del potere si è mai stracciata le vesti quando Bergoglio, per fare un esempio preso poco più che a caso, un giorno sì e l’altro pure affligge le orecchie dei fedeli con la retorica dell’accoglienza dei migranti, che nulla ha a che vedere con l’autentica dottrina cattolica su questo tema. Nessun nemico di Dio ha mai avuto nulla da obiettare quando Eugenio Scalfari ha riportato i suoi dialoghi con Bergoglio in cui il prelato argentino blatera su tutti i temi della politica con idee che nulla hanno a che vedere con il pensiero autentico della Chiesa. Nessun laicista ha mai protestato contro gli appelli di Bergoglio all’obbedienza verso tutti i dpcm passati per la testa di Conte, Draghi e compagnia imperante. Ma se la Segreteria di Stato del Vaticano osa muovere una pacatissima critica al disegno di legge Zan, allora – apriti, cielo! – si grida allo scandalo e si denuncia indignati l’intervento a gamba tesa nella politica. Sempre così questi patetici laicisti: non credono al Paradiso, ma vogliono decidere loro cosa deve dire la Chiesa. 


NEL MONDO MA NON DEL MONDO 

Quello che la neochiesa proprio non vuol capire è che Gesù Cristo non ha affidato come compito alla sua Chiesa quello di piacere al mondo, ma al contrario quello di conservare integra la Verità. Non dunque attrarre il mondo è il compito dei veri discepoli di Cristo, ma quello di convertirlo. Bergoglio e i suoi cortigiani possono lanciare tutti gli strali che vogliono contro quello che impropriamente chiamano “proselitismo”, ma non potranno mai vietare o cambiare quello che è un comando esplicito di Gesù Cristo: Andate e fate miei discepoli tutti i popoli (Mt. 28, 19). Compito della Chiesa non è fare numero, ma fare discepoli. Non attrarre la massa annacquando il vangelo per renderlo meno fastidioso alle orecchie del mondo, ma presentare e preservare integra l’unica Verità che salva. È ancora Gesù a mettere in guardia chiunque si illudesse di poter piacere sia a Dio che al mondo: “Se il mondo vi odia, sappiate che prima di voi ha odiato me. Se foste del mondo, il mondo amerebbe ciò che è suo; poiché invece non siete del mondo (…) il mondo vi odia” (Gv 15, 18s). Il vero discepolo di Cristo non prende applausi, ma va incontro alla persecuzione. Con buona pace dei sedicenti cattolici progressisti che da almeno settant’anni vogliono una Chiesa capace di piacere al mondo e, dunque, non a Dio.

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